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Archive for the ‘Politica’ Category

SULL’ ONDA delle EMOZIONI – Non passa giorno che i media non si occupino di internet, o meglio dello squallore della rete, dipinta come un coacervo di sesso, bullismo, terroristi e fanatici. Come la recente storia d’Italia ci insegna, ad un primo periodo di  furore mediatico, segue inevitabilmente il tempo del delirio legislativo, nel quale tutto è permesso pur di venire incontro all’ animo popolare destato dalle polemiche televisivo-parlamentari.

L’ EMENDAMENTO – Arriviamo così all’emendamento del Sen. D’Alia (UDC) che in nome del più gretto populismo (nel migliore dei casi, nel peggiore a fini censori) decide di calpestare i fondamenti della Democrazia liberale. Il nostro parlamentare chiede infatti che sia dato potere al Ministro dell’ interno di oscurare quei siti che riportino contenuti oggetto di indagine per apologia di reato. Certo, se si pensa a siti che inneggiano al terrorismo o alle pagine di Facebook nelle quali si loda Totò Riina, tutto ciò può anche apparire sensato. Ma già oggi il PM può chiedere al giudice (e non al Ministro) l’autorizzazione a oscurare eventuali siti in cui si commettano reati (pensate ai siti truffaldini o a quelli pedoponografici) compresa quindi anche l’istigazione a delinquere o l’apologia di reato.

L’ IGNORANZA – Qui la vera ignoranza legislativa, il Senatore propone, in barba alla divisione dei poteri, che il governo (potere esecutivo) prenda delle decisioni che sono di competenza di quello giudiziario (i giudici), e ciò è anche più grave in considerazione del fatto che la materia oggetto del “giudizio ministeriale” è strettamente legata alla libertà di espressione (art. 21 della costituzione).  Con questa legge basterà una denuncia perchè il ministro possa decidere, a sua discrezione, di oscurare un sito, negando oltretutto quelle “garanzie” tanto care alla destra garantista.

QUI il testo integrale dell’emendamento

Di seguito l’intervista rilasciata dal Sen. D’Alia a A. Gilioli

P.S. : Le pagine di Facebook inneggianti alla mafia devono ricevere ovviamente una dura condanna da parte della politica ma sarebbe giusto anche, prima di prendersela con quattro cretini e i loro “interessi” telematici, cercare quantomeno di allontanare i colpevoli di favoreggiamento a Cosa Nostra dal Parlamento, come l’ On. Cuffaro vicepresidente del partito di cui D’Alia fa parte.

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Mentre i giornalisti italiani stavano a Udine per il circo della morte un  loro collega americano della CNBC (noto network d’informazione economica) incontrava a Davos il Ministro Tremonti per parlare con lui di macro economia ma anche di questioni economiche interne. Pare anche, a detta del giornalista, che il ministro se la stesse cavando bene di fronte alle domanda incalzanti, ma appena sentito pronunciare il nome Unicredit: “the gentleman was off“, per usare la stessa espressione del cronista statunitense. Ovviamente i media nostrani non si sono accorti di nulla, impegnati tra le valli Friulane e le esternazioni di Silvio che vede la “separazione dei poteri”, non come massima espressione delle democrazie liberali, ma  come “bolscevica“. Eppure poteva essere interessante sapere come la pensa Tremonti sui finanziamenti pubblici alle banche, pazienza aspetteremo il prossimo giornalista straniero.

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….”Dopo averle allontanate dalla strada ora vogliamo colpire anche le prostitute, e sono molte, che esercitano in casa“. L’ordinanza, precisa, andrà a sanzionare chi crea disturbo nei condomini. Il sindaco di Verona (Flavio Tosi)  non ha voluto specificare l’entità della multa che sarà inflitta ai trasgressori, sottolineando che si interverrà su segnalazione degli stessi condomini

Così l’ANSA rende pubbliche le proposte del Sindaco leghista Tosi per combattere il fenomeno della prostituzione. Il primo cittadino veronese, bisogna dirlo, non è nuovo a questo tipo di azioni, soprattutto da quando il governo  a concesso ai municipi i c.d. “poteri speciali” per garantire la sicurezza e il decoro urbano. Da allora, i sindaci, Tosi in testa, si sono prodigati nell’emettere ordinanze, talvolta “singolari”, come quella che vieta di accostare il veicolo per contrattare prestazioni sessuali, o altre dal sapore vagamente fascista, come quella che ha interessato i cittadini di Novara che da agosto non possono più stazionare nei parchi pubblici in più di due persone durante le ore notturne.

Sarà interessante capire come il Sindaco Tosi pensa di poter applicare l’ordinanza in questione e come pensa di provare le violazioni eventualmente commesse. Proviamo ad immaginare i vigili scaligeri che ricevono segnalazione di un certo appartamento dove si eserciterebbe la professione di cui sopra: subito accorrerebbero sul luogo per poter verificare la veridicità della denuncia. Escludendo di poter fare intercettazioni e filmati privati, non trattandosi di reati ma solo di illeciti, busserebbero alla porta domandando gentilmente, a chi verrà ad aprire, se conferma di essere una meretrice. Oppure si metterebbero in appostamento per monitorare l’andirivieni dei clienti, o presunti tali, cercando di distinguere questi dai residenti, magari ne fermererebbero anche qualcuno, quelli con la faccia tipica di chi cerca certi servizi, per domandare se ha pagato prestazioni sessuali nell’ultimo quarto d’ora o, nel caso invece stia entrando, se ha intenzione di farlo. E’ bene ricordare in questi casi la frase che lo stesso Tosi disse a proposito delle ordinanze comunali in materia di sicurezza:

“…In uno Stato normale i sindaci dovrebbero poter intervenire sull’ordine pubblico….la mia non è politica, è solo buon senso.” (per fortuna!)

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AL LETTORE – L’ anno è quasi finito, è tempo di tirare le somme e anch’io, nel mio piccolo, ho voluto creare una pagella dei 5 pricipali esponenti dei vari partiti presenti in Parlamento, che però non pretende di essere una seria analisi politica, ma al contrario un personale, ironico ed arbitrario commento alle capacità governative, politiche ed umane dei nostri politici. Se non siete d’accordo o volete aggiungere qualcosa potete stilare una vostra personale classifica e proporla a tutti. I voti sono in decimi.

cornaBERLUSCONI : A fine dell’anno scorso lo davano per politicamente morto, Fini diceva di “sentirsi le mani libere sulla giustizia”. Poi inaspettatamente riesce ad instaurare un dialogo sulle riforme con Veltroni, che abbandona prontamente una volta caduto il governo Prodi. Riesce a farsi eleggere ed in due mesi risolve (a modo suo) le crisi Alitalia e rifiuti, approva un paio di leggi per sè e per i suoi amici,evita, in modo molto cinico, la questione morale, scivola solo sulla riforma della scuola (che infatti non viene più molto pubblicizzata). pertanto: 9 per le doti di comunicatore, -6 per la capacità di governo, più 2 per l’ “abbronzato” ad Obama ed il “cucù” alla Merkel e -3 per gli stessi motivi  ed infine 2 per l’incredibile capacità di cadere sempre in piedi. Totale 4

veltroniVELTRONI : Anno difficile il suo: prima si fa prendere per il naso da Berlusconi, illudendosi che questi avrebbe accettato un governo tecnico per le riforme anzichè il ricorso alle urne (ed infatti puntualmente ad Aprile si è andati a votare). E’ costretto a dire sempre tutto e il contrario di tutto per cercare di accontentare le varie anime del PD, ispira quasi compassione vederlo districarsi nella questione morale senza potervi porre rimedio, se non attaccando direttamente le maggiori figure del suo partito, come D’Alema. Quindi 7 per l’impegno ma -3 per la mancanza di carisma, che pure sarebbe necessaria per il cambiamento radicale di cui necessita il partito, -2 per l’ ingenuità nel credere sempre a Silvio, più 1 perchè in fondo lui è lì soltanto di facciata, solo perchè i compagni (D’Alema, Rutelli, Amato, Prodi) non erano più presentabili a candidarsi per il governo del paese.  totale 3

bossiBOSSI: intramontabile, il miglior politico (per capacità non per contenuti) che ci sia in Italia. Riesce a tenere insieme un partito, che di per sè non avrebbe molto senso di esistere,  solamente sui temi di federalismo ed immigrazione, evolutisi dagli originali: secessione e antimeridionalismo.  Moderno Don Chisciotte, è riuscito a convincere tutta la Mancia della necessità di combattere i mulini a vento. Rimane comunque l’unico capace di tenere le redini del Cavaliere, riuscendo a frenarlo nei suoi momenti di euforia (come quando in questi giorni auspicava una riforma presindenzialista). Per farla breve: 9 per la passione che ci mette, -6 per il razzismo, -2 per la coerenza verso la questione di tangentopoli (quelli che tirarono le monete a Craxi erano della Lega e MSI) e più 5 per essere capace di limitare l’ego di Berlusconi. Totale 6 ( più un 7 di incoraggiamento a Renzo: Andrà meglio l’anno prossimo)

dipietro-trattoreDI PIETRO: Uomo d’azione, politicamente scarso, se la cava sui principi anche se non sempre riesce ad esprimerli comprensibilmente. Si salva in corner sulla questione morale che ha investito il suo partito, anche se la dichiarazione: “se questo dovesse essere un fatto penalmente rilevante dovremmo mettere il recinto intorno a tutto il Paese” se la sarebbe potuta risparmiare, visto anche come ha sempre difeso la necessità di trasparenza nelle pubbliche amministrazioni. alla fine: 3 per la coerenza dopo la pubblicazione delle intercettazioni, -1 per la frase sopra citata, più 7 per il valore delle idee ed infine – 2,5 da parte dell’Accademia della Crusca. totale 6,5 con riserva in base ai provvedimenti che prenderà il partito per le questioni di questi giorni.

casinisigaroCASINI: Rimasto solo dopo il dietro-front di Fini, non riesce a trovare una collocazione tra gli schieramenti e si limita a chiedere moderazione e dialogo per le riforme, raramente prende posizioni nette, se non nelle questioni strettamente legate alla morale cattolica. Diverse le defezioni tra gli esponenti del suo partito, anche a livello locale, che hanno preferito trasferirsi verso il PdL. Pertanto: 7 per il tentativo di proporsi come forza di centro alternativa, – 3 perchè non ce n’era proprio bisogno, -1 per Cuffaro, -1 per la convivenza che pare poco coerente col valore di famiglia tanto promosso. Totale 2

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ROSETTA SENZA PUDORE – Il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, è ormai alle strette a causa delle vicende giudiziarie che hanno investito la sua giunta; parlando con i giornalisti ieri sera dopo l’incontro con Veltroni dichiara:

“Una questione morale esiste in tutto il mondo. Un senatore democratico ha cercato di vendere il seggio di Obama. Come si vede non riguarda solo il Pd e l’Italia”

Raffigurazione della Democrazia
Raffigurazione della Democrazia

Dopo aver letto quello che la mente di Rosetta è riuscita a partorire, non ho saputo resistere alla tentazione di commentare, ma procediamo per gradi: in America il governatore dell’Illinois ha cercato di “vendere” il posto in senato occupato da Obama, anzichè decidere il sucessore in base al merito. Il tapino Blagoyevich, questo il suo nome, era sotto intercettazione telefonica da parte degli uomini del FBI che, ascoltate le conversazioni e vista l’urgenza di fermarlo, sono andati a prenderlo alle sette del mattino a casa  e lo hanno portato via in manette. Dopodichè il procuratore ha convocato una conferenza stampa per spiegare le motivazioni dell’arresto e, nel farlo, ha anche letto le parti delle intercettazioni considerate incriminanti. La reazione della politica è stata unanime di condanna verso il governatore, da più parti si è chiesta la sua rimozione, i compagni di partito, Obama in testa, lo rinnegano come fosse un lebbroso.

SOTTILI DIFFERENZE – La differenza rispetto a noi, per chi come il sindaco Iervolino non riuscisse a coglierla, sta proprio nel fatto che chi viene anche solo sospettato di essere colpevole di reati viene immediatamente isolato ed escluso dalla vita di partito, nessuno nel parlamento statunitense ha anche solo provato a denuciare l’abuso di intercettazioni telefoniche o la violazione della privacy nel renderle pubbliche, non una voce si è alzata per reclamare sulle manette imposte al governatore, che pure forse potevano essergli risparmiate.

E’ questa la differenza tra la Democrazia  americana e la nostra, loro sono ben consci che un solo ramo malato può abbattere l’intero albero e quando se ne trova uno non si può indugiare nel tagliarlo. Ciò non significa che i politici debbano essere condannati senza processo, ma che una volta intaccati nella reputazione devono abbandonare la vita pubblica e lasciare ad altri l’ incarico, consentendo anche un benefico ricambio della classe dirigente.

Riporto di seguito un divertente articolo che spiega meglio di ogni altro come sarebbe vissuto in Italia uno scandalo come quello del governatore Blagoyevich

Heasy Handcuffs

Arrestato per corruzione e frode il governatore democratico dell’Illinois, Rod Blagojevich: dopo mesi di intercettazioni, è accusato di aver tentato di vendere la poltrona senatoriale liberata da Obama. L’Fbi – rivela il Chicago Tribune – indagava su di lui da tre anni per tangenti in cambio di assunzioni. “Le accuse sono sconvolgenti”, dichiara il procuratore Fitzgerald: “Blagojevich ha preso tangenti e usato il suo incarico per frenare la libertà di critica della stampa”. Immediate le reazioni. George Neapolitan è “allarmato per l’ennesima guerra fra politica e magistratura” e chiede gli atti alla procura. Il Csm si prepara a trasferire Fitzgerald in Alaska. Silvio Dwarf è solidale con Blagojevich, “vittima delle manette facili e del giustizialismo delle toghe rosse che calpestano la privacy”. Sull’Evening Courier, Angel Whitebread domanda: “Era proprio necessario questo arresto-spettacolo?”. Casparr, Chikkitt, Bondy e Little Sheep denunciano in una nota “l’abuso di intercettazioni e il circuito mediatico-giudiziario, impensabili nelle vere democrazie come gli Usa”. Little Angel Alphanous invia gl’ispettori a Springfield e invita i democratici a “votare le mie riforme della giustizia e delle intercettazioni”. Max Little Moustache e Anne Fennel aprono al dialogo. Per Lucian Violator “i giudici han troppo potere sui politici, dobbiamo riscrivere la Costituzione con Blagojevich, non appena sarà scarcerato”. Daniel Big Nipple sfida i democratici: “Ora chiedano scusa ad Al Capone” . In un pizzino rinvenuto per caso, Nicholas The Tower scrive: “Io non posso dirlo, ma queste intercettazioni cominciano a starmi sul cazzo”.

Marco Travaglio L’Unità 10.12.2008

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Prima seduta dell'assemblea costituente it.wikipedia.org

Prima seduta dell'assemblea costituente it.wikipedia.org

Grande intervento oggi del Presidente della Repubblica che, dopo le dichiarazioni di Berlusconi in merito alla riforma della giustizia, si erge a baluardo della carta costituente “…certamente i principi fondamentali della Costituzione repubblicana sono fuori discussione e nessuno può pensare di modificarli o alterarli…“. Alla notizia Silvio replica cordialmente:

“Io non sono toccato per nulla dai rilievi del Presidente della Repubblica sulla necessita’ di ritoccare la prima parte della Costituzione….Non c’e’ nulla da cambiare nella prima parte della Costituzione. I principi fondamentali sono riconosciuti e non vogliamo certo cambiarli”

E come potrebbe sentirsi chiamato in causa dalle dichiarazioni di Napolitano? Gli  articoli fondamentali della Costituzione sono i primi 12 (dodici) di 139 e, se escludiamo qualcuno che vorrebbe sostituire il tricolore (art.12) con la bandiera padana, nessuno si è mai sognato di cambiarli. A ben vedere oltretutto spesso non serve neanche fare modifiche costituzionali per disattendere la Costituzione che in molti suoi articoli è di frequente inapplicata, perfino in quelli fondamentali citati da Napolitano:

Art. 3 – Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. A parte il fatto che in ogni caso la condizione economica è proporzionale alla capacità difensiva dell’imputato, e questo è inevitabile, ma da qualche mese a questa parte, grazie al lodo Alfano, quattro soggetti saranno temporaneamente esonerati dal rendere conto davanti alla giustizia delle loro azioni.

Art. 8 – Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti…Tranne l’ Islam (tratto dalla Costituzione Padana).

Art. 9 – La Repubblica ……Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. E per farlo saltuariamente approva condoni su abusi edilizi in zone di interesse paesaggistico.

Art. 11 – L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.… Fanno ecezione, s’intende, quei paesi in cui bisogna esportare la democrazia.

Alla fine a voler tirare le somme un terzo (4 su 12) dei principi fondamentali della Costituzione vengono comunque ignorati, almeno in parte, senza bisogno di modifiche di alcun tipo, il Presidente Napolitano può dormire sonni tranquilli, nessuno tenterebbe mai di cambiare delle leggi di fatto in disuso da anni, l’importante è che rimangano inapplicate.

A questo Link la Costituzione italiana (per quello che ancora vale)

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POLITICI allo SBARAGLIO – Tiene banco nel dialogo politico la così detta “questione morale”, non certo per porvi un rimedio, s’intende, quanto per coglierla a pretesto per infangare un po’  l’avversario. In queste occasioni i politici, sicuri che  nessun telegiornale li smentirà mai, si lanciano in prodezze dialettiche di ogni tipo per portare acqua al proprio mulino. Tra questi si distingue sicuramente l’ On Gianfranco Rotondi (DCA) che, riferendosi al PD dichiara:

«manovra oscura che punta a fargli fare la fine della Dc…..sulla moralità pubblica di Berlusconi nessuno può parlare perché è l’unico politico italiano che non ha avuto a che fare con tangenti e commercio clientelare. Una delle ragioni per cui gli italiani lo votano e lo amano è esattamente questa».

SARA’ POI COSI’? – Probabilmente l’ On. Rotondi ha passato all’estero gli ultimi venti anni e quindi non può sapere che Berlusconi è stato giudicato colpevole di corruzione (anche se poi prescritto) nel processo Mondadori e nel processo All Iberian 1 per finanziamento illecito al PSI (per le quali fu condannato anche  Craxi). Per ciò che riguarda il clientelarismo bastarebbe che guardasse in parlamento, non si contano più gli esponenti del PdL eletti per scambi di favori (ricordate Ciarrapico che venne “arruolato” perchè possedeva giornali?) o nella RAI quando Berlusconi telefonava a Saccà per raccomadare le attrici.

QUESTIONE di PRESENTABILITA’ – Ma non finisce qui, l’ex delfino radicale Capezzone, oggi portavoce azzurro, ci mette del suo e rilascia questa dichiarazione:

mentre si sta aprendo una vera e propria Tangentopoli di sinistra il PD dovrebbe chiedere scusa a Bettino Craxi; chi ha sottoposto il leader socialista (sia in vita che post mortem) ad un vero e proprio linciaggio morale non aveva alcun titolo per dare lezioni di etica a nessuno, Se la sinistra preferisce Di Pietro alla memoria di Craxi, si rende impresentabile nella sua candidatura al governo del Paese”

Interessante notare come per Capezzone difendere la memoria di un uomo morto latitante (così si definisce chi scappa per sottrarsi alla legge) sarebbe un valido biglietto da visita per “candidarsi a governare il paese”. Che la sinistra non sia meglio  degli altri suoi colleghi è cosa nota ma da qui a chiedere scusa a Craxi ne corre. Non si capisce come lo screditare moralmente una fazione possa riabilitare una persona che è stata l’emblema del sistema tangentizio che regnava in Italia, che per sua stessa ammissione era consapevole del modus operandi dei partiti e che fu riconosciuto colpevole di corruzione oltre che di finanziamento illecito. Quanti altri paesi conosce Capezzone che abbiano avuto “l’onore” di avere un capo di governo che  sia andato in parlamento a dire che tutti i partiti, nessuno escluso, prendevano tangenti, come se poi questa fosse una giustificazione.

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CRONACHE dell’IMMACOLATA –  Siamo alle comiche finali: il sindaco Iervolino (PD) dichiara che nella sua giunta nessuno è indagato e che lei intende rimanere Primo Cittadino di Napoli, il governatore Bassolino (PD) nonostante le pressioni si mantiene saldamente aggrappato all poltrona, il sindaco di Firenze, Dominici (PD), si è incatenato davanti alla sede di Repubblica per denunciare certa stampa che, a suo dire, l’avrebbe additato al pubblico ludibrio, nonostante lui si fosse presentato spontaneamente hai magistrati per testimoniare sui fatti di corruzione che hanno investito la sua giunta. Il Preisdente del Consiglio, sempre vigile, non si fa scappare l’occasione per dire la sua e commentando l’accaduto dichiara:

“Cosa volete che vi dica. E allora io chissà per quanto tempo mi sarei dovuto incatenare. Avrei dovuto farlo tutti i giorni”

Poco importa che il sindaco Dominici sia stato solo interrogato mentre lui parla dall’alto delle sue 2 amnistie e 5 prescrizioni (che non vuol dire innocenza ma al contrario colpevolezza non più punibile).

ETICA ISTITUZIONALE – Ma il problema vero non è la colpevolezza nello specifico di Tizio o Caio; in tutti i paesi i politici sono sotto la lente d’ingrandimento di magistrtura e stampa e questo consente un ricambio fisiologico della classe dirigente. Non è possibile che una persona passi trent’anni nella Politica senza incappare in facende “scomode”, o senza fare alcun favoritismo, seppur magari di poco conto. Gli scandali avvengono ovunque e, solitamente, le persone coinvolte si dimettono, pur dichiarandosi innocenti, per salvare l’aspetto etico dei partiti e soprattutto delle Istituzioni che devono mantenersi credibili agli occhi del cittadino (basti vedere quello che è accaduto in Israele due settimane fa). Ed è questo il motivo per cui i capi di stato esteri sono, in media, più giovani dei nostri e solitamente dopo massimo due mandati si ritirano, non sarebbero più credibili.

E DA NOI? – Da noi invece i politici cercano comunque di rimanere in carica, trincerandosi dietro le istituzioni e di fatto infangandole ( lampante è il caso dell’ On. Previti uscito dal parlamento per andare direttamente agli arresti domiciliari). Ma lasciando da parte le questioni di rilevanza penale, che pure sono molte in tutti e due gli schieramenti, bisogna tener conto anche dell’aspetto etico: La Iervolino governa Napoli da quindici anni, se non dal punto di vista penale, politicamente è sicuramente colpevole di aver fallito nell’amministrare il territorio, lo stesso si può dire di Bassolino. E’ come se una azienda avesse dei manager incapaci, che però vengono mantenuti finchè non si dovessero accertare eventuali responsabilità penali a loro carico, magari promuovendoli, come è stato per l’On Scapagnini (PDL) che, indagato per il fallimento del comune di Catania di cui era sindaco, è stato promosso a senatore. Vale la pena di continuare a mantenre questa classe politica che non riesce a darsi un codice di condotta etico che sia rispettato da tutti?

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”Siamo preoccupati, come emerso anche di recente da diverse voci del mondo cattolico, per il destino delle scuole pubbliche non statali. Tuttavia, pur consapevoli del momento economico e sociale che il Paese sta attraversando, confidiamo negli impegni che il governo ha assunto pubblicamente” Don D. Pompili CEI

Secondo quanto dichiarato dagli uffici stampa vaticani, il mondo cattolico sarebbe pronto a mobilitarsi a causa del taglio di 130 milioni di euro al finanziamento pubblico alle scuole paritarie e l’ intero mondo politico, che non si era fatto intimidere nemmeno dalle proteste dei mesi scorsi di tutta la scuola,  subito interviene in favore dei vescovi chiedendo che si  stanzino nuovi fondi per aiutare le scuole private.

“La parita’ scolastica e il diritto delle famiglie di scegliere il progetto educativo che ritengono piu’ opportuno per i loro figli e’ stato e continua ad essere un caposaldo del programma di governo del centrodestra” On. Giovanardi UDC

A questo punto i politici, diligentemente, come bravi scolaretti, vanno a sedersi ai banchi (del senato) e in tempo record ripristinano quasi 120 milioni di fondi, come dichiara il sottosegretario all’Economia Giuseppe Vegas:

“I vescovi possono stare tranquilli, possono dormire su quattro cuscini…..C’è un emendamento del relatore che ripristina il livello originario dei fondi per le scuole paritarie”

L’opposizione sarà insorta, direte voi, certo, ma non per domandare conto della celerità straordinaria con cui si è ascoltata la richiesta vaticana, al contrario dell’atteggiamento assolutamente irremovibile mostrato nei confronti della scuola pubblica, quanto per denunciare come i finanziamenti reintrodotti siano comunque inferiori a quelli originariamente stanziati:

“Sia chiaro, pero’, che l’annuncio del ripristino dei fondi per le paritarie rappresenta soltanto un segnale, ma che, come il governo sa benissimo, la cifra intera e’ ancora lontana dall’essere ripristinata e che mancano all’appello ancora molti dei milioni che il precedente governo aveva assegnato alle scuole paritarie” On. Garavaglia PD

Forse l’unica speranza per la scuola pubblica è quella di implorare il Papa affinchè interceda per ripristinare, almeno in parte, i fondi tagliati, visto che, come nell’ ancien régime, ancora nell’Italia moderna, il clero può definirsi a pieno titolo il “primo stato” ed è in grado spesso, come si è visto anche in questa occasione, di influenzare il secondo. 

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IL TIRO “MANCINO” – Anche Prodi e Bruxelles danno ragione a Berlusconi. La sinistra segna l’ennesimo autogol sul caso Sky ergendosi a paladino difensore del popolo della domenica calcistica, vessato da 4 euro al mese in più di tasse. Del resto è noto come in casa Veltroni la parola “conflitto di interessi” sia dura da pronunciare e così si preferisce polemizzare più su di una mera questione economica, attirandosi oltretutto le antipatie di tutte quelle persone che al posto della parabola hanno ancora la radio a transistor.

SILVIO RINGRAZIA – Berlusconi, dal canto suo, si gioca splendidamente l’assist da sinistra facendosi passare per illuminato liberista che abolisce i privilegi della “TV dei ricchi”. Pochi gli fanno notare che il favoritismo in questione era stato fatto nel 1995 dal governo Dini per Tele+, allora l’unica società con mire nel digitale, e di cui lui, guarda a caso, era uno dei principali azionisti. A voler essere proprio pignoli si potrebbe anche aggiungere che il bonus per il decoder digitale (prodotto da suo fratello NdA) può essere considerato come una sorta di aiuto di stato nei confronti delle piattaforme come Mediaset a discapito di Sky il cui utente invece paga, direttamente o indirettamente, anche decoder e parabola.

QUELLI CHE SCAI – Morale: Il liberalsocialista Berlusconi ne esce rafforzato nel immagine e la sinistra, anzichè plaudire l’iniziativa e rimarcare il conflitto di interessi, disapprova la prima e tacce sul secondo perdendo un’ altra occasione buona per togliersi quest’aspetto “radical chic” che la contraddistingue e  per riavvicinarsi alle persone comuni, quelle che “scai” è solo un lusso che vorrebbero potersi permettere.

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