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ROSETTA SENZA PUDORE – Il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, è ormai alle strette a causa delle vicende giudiziarie che hanno investito la sua giunta; parlando con i giornalisti ieri sera dopo l’incontro con Veltroni dichiara:

“Una questione morale esiste in tutto il mondo. Un senatore democratico ha cercato di vendere il seggio di Obama. Come si vede non riguarda solo il Pd e l’Italia”

Raffigurazione della Democrazia
Raffigurazione della Democrazia

Dopo aver letto quello che la mente di Rosetta è riuscita a partorire, non ho saputo resistere alla tentazione di commentare, ma procediamo per gradi: in America il governatore dell’Illinois ha cercato di “vendere” il posto in senato occupato da Obama, anzichè decidere il sucessore in base al merito. Il tapino Blagoyevich, questo il suo nome, era sotto intercettazione telefonica da parte degli uomini del FBI che, ascoltate le conversazioni e vista l’urgenza di fermarlo, sono andati a prenderlo alle sette del mattino a casa  e lo hanno portato via in manette. Dopodichè il procuratore ha convocato una conferenza stampa per spiegare le motivazioni dell’arresto e, nel farlo, ha anche letto le parti delle intercettazioni considerate incriminanti. La reazione della politica è stata unanime di condanna verso il governatore, da più parti si è chiesta la sua rimozione, i compagni di partito, Obama in testa, lo rinnegano come fosse un lebbroso.

SOTTILI DIFFERENZE – La differenza rispetto a noi, per chi come il sindaco Iervolino non riuscisse a coglierla, sta proprio nel fatto che chi viene anche solo sospettato di essere colpevole di reati viene immediatamente isolato ed escluso dalla vita di partito, nessuno nel parlamento statunitense ha anche solo provato a denuciare l’abuso di intercettazioni telefoniche o la violazione della privacy nel renderle pubbliche, non una voce si è alzata per reclamare sulle manette imposte al governatore, che pure forse potevano essergli risparmiate.

E’ questa la differenza tra la Democrazia  americana e la nostra, loro sono ben consci che un solo ramo malato può abbattere l’intero albero e quando se ne trova uno non si può indugiare nel tagliarlo. Ciò non significa che i politici debbano essere condannati senza processo, ma che una volta intaccati nella reputazione devono abbandonare la vita pubblica e lasciare ad altri l’ incarico, consentendo anche un benefico ricambio della classe dirigente.

Riporto di seguito un divertente articolo che spiega meglio di ogni altro come sarebbe vissuto in Italia uno scandalo come quello del governatore Blagoyevich

Heasy Handcuffs

Arrestato per corruzione e frode il governatore democratico dell’Illinois, Rod Blagojevich: dopo mesi di intercettazioni, è accusato di aver tentato di vendere la poltrona senatoriale liberata da Obama. L’Fbi – rivela il Chicago Tribune – indagava su di lui da tre anni per tangenti in cambio di assunzioni. “Le accuse sono sconvolgenti”, dichiara il procuratore Fitzgerald: “Blagojevich ha preso tangenti e usato il suo incarico per frenare la libertà di critica della stampa”. Immediate le reazioni. George Neapolitan è “allarmato per l’ennesima guerra fra politica e magistratura” e chiede gli atti alla procura. Il Csm si prepara a trasferire Fitzgerald in Alaska. Silvio Dwarf è solidale con Blagojevich, “vittima delle manette facili e del giustizialismo delle toghe rosse che calpestano la privacy”. Sull’Evening Courier, Angel Whitebread domanda: “Era proprio necessario questo arresto-spettacolo?”. Casparr, Chikkitt, Bondy e Little Sheep denunciano in una nota “l’abuso di intercettazioni e il circuito mediatico-giudiziario, impensabili nelle vere democrazie come gli Usa”. Little Angel Alphanous invia gl’ispettori a Springfield e invita i democratici a “votare le mie riforme della giustizia e delle intercettazioni”. Max Little Moustache e Anne Fennel aprono al dialogo. Per Lucian Violator “i giudici han troppo potere sui politici, dobbiamo riscrivere la Costituzione con Blagojevich, non appena sarà scarcerato”. Daniel Big Nipple sfida i democratici: “Ora chiedano scusa ad Al Capone” . In un pizzino rinvenuto per caso, Nicholas The Tower scrive: “Io non posso dirlo, ma queste intercettazioni cominciano a starmi sul cazzo”.

Marco Travaglio L’Unità 10.12.2008

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