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Posts Tagged ‘corruzione’

corruption1IL SOLITO SISTEMA – Si parla tanto degli sprechi della pubblica amministrazione, imputandoli principalmente ai dipendenti scansafatiche, eppure lo fuoriuscita maggiore di fondi pubblici deriva dalla corruzione che ancora oggi  è, e dovrebbe essere sentita come, un problema di primo piano del paese. Forse destano meno scalpore delle notizie di cronaca nera, ma gli episodi di corruzione in Italia sono ancora molti, basti pensare alle recenti inchieste sul direttore del porto di Napoli accusato di aver chiesto tangenti per il partito (PD), anche se lui dice trattarsi di contributi volontari degli imprenditori, o a Firenze, dove invece sono sotto inchiesta diversi assessori sospettati di aver accettato soldi dall’immobiliarista Salvatore Ligresti, già balzato agli onori della cronaca per essere stato indagato per mafia negli anni ottanta, condannato a 2 anni e 4 mesi per tangentopoli ed oggi nel novero dei patrioti salvatori di Alitalia.

corruption2SIAMO MESSI MEGLIO DI CUBA – In concomitanza con la giornata mondiale contro la corruzione (esiste, anche se da noi non è molto sentita) è stata pubblicata l’annuale relazione di Transparency International, un’ associazione ONG che valuta la corruzione nei vari paesi del mondo.  Leggendola si scopre che l’ Italia si colloca al 55 posto (su 180 paesi), in calo sia nella graduatoria generale sia nel valore assoluto dell’indice, sotto allo stato di Macao ma comunque qualche posizione più in alto di Cuba.

LEGGI AD CORRUPTIONEM – Questo è il risultato delle strategie legislative adottate dal parlamento negli ultimi anni per combattere il fenomeno; tra queste è impossibile non citare la legge sul falso in bilancio approvata dal governo Berlusconi II, molto utile alle aziende per dirottare i fondi fuori dai bilanci ed utilizzarli per gli usi più disparati, magari proprio come tangenti. Ma il legislatore prese anche provvedimenti per quelli, sventura loro, che si erano fatti prendere con le mani nel sacco riducendo la prescrizione  per i reati in questione (legge 251/05)così che gli imputati di corruzione non debbano vedere mai una condanna di colpevolezza. Per scongiurare infine il pericolo che nuovi sventurati finiscano nelle mani di qualche giudice inquisitore, è di questi giorni l’ennesima dichiarazione del Presidente del Consiglio di voler limitare l’utilizzo  delle intercettazioni telefoniche, uno degli strumenti più utili nei casi di reati di corruzione e finanziari in genere, che spesso si sono scoperti e sventati grazie alle conversazioni tra i sospettati.  Ma in fondo è giusto così: la vera Democrazia è quella che tutela innanzitutto le minoranze, poco importa che in questo caso si tratti di quella dei ladri.

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IL PREMIER INDAGATO – Ci risiamo, la solita magistratura schierata ha rinviato a giudizio il premier per un presunto caso di appropriazione indebita a causa di rimborsi gonfiati per alcuni viaggi aerei al fine di sfruttare il surplus per gli spostamenti di familiari e amici.

Niente panico, non siamo in Italia, bensì in Israele ed il primo ministro non si chiama Silvio Berlusconi ma Ehud Olmert; ed infatti, a differenza che dalle nostre parti, il premier, nonostante essersi dichiarato estraneo alla vicenda, si era già dimesso mesi fa, non appena saputo di essere indagato, pur rimanendo in carica fino alle elezioni di Febbraio.

LA TUTELA dell’ IMMAGINE – Tuttavia Ieri il suo partito, Kadima, alla notizia dell’ incriminazione, ha chiesto che Olmert lasci subito l’incarico, come ha dichiarato la futura candidata del partito e attuale ministro, Tzipi Livni:

Il primo ministro deve dimettersi, non c’e’ altra scelta…..Israele non puo’ tollerare una situazione in cui lui possa restare primo ministro dopo un’incriminazione

E’ importante sottolineare che, qualora fossero dimostrate le accuse, Olmert non ha fatto altro che addebitare i viaggi dei consanguinei allo stato israeliano gonfiando i propri rimborsi spesa, insomma una piccola “marachella”, che è però bastata a compromettere l’immagine di un partito intero che ora cerca di rimediare isolando l’autore. Possiamo comunque stare tranquilli, in Italia non è così semplice screditare un politico, per fortuna, se dovesse accadere avremmo le aule parlamentari vuote, magari con la fumettistica balla di sterpaglie trascinata dal vento.

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