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Posts Tagged ‘The Milano City Times’

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CINEMA, MILANO DA BERE E FILM DI SPESSORE

In un frame storico come questo, nel quale all’immaginario di cinema si associa prepotentemente l’idea di multisala più fast food e centro commerciale, desidero spezzare una lancia, o forse una picca, a favore dello splendido cinema President di Milano centro, largo Augusto 1 per l’esattezza. Una volta al cinema di andava in centro, ed era davvero stellare. In una delle sere della scorsa settimana, ho scoperto dal sito del Corriere che l’unica sala nella quale proiettavano Frost Nixon, era proprio quella che si affaccia a via Verziere. Spettacolo delle 20.10. Ricordavo in lontananza una proiezione dell’ Uomo del giorno dopo,  un Billy Bob Thornton mattatoriale, un film completamente in bianco e nero e le emozioni provate al vedere una pellicola del genere al President. Ma ad anni di distanza il boato è stato lo stesso. Il cinema President è da salvare sempre. Il classico concetto di cinema. Ingresso con scale a scendere, salotto accogliente con stoffe e piastrelle anni settanta, atmosfera suggestiva della Milano più concreta, pubblico elegante se per eleganza si intende un certo modo di fare che ha educato questa città per anni. Illuminazione retrò, profumi di passato, bagni con piastrelle blu e rubinetti da chiudere in senso orario come le nostre case di una volta. Un insieme di emozioni, una serata d’eccezione coronata da uno dei migliori film che ho visto negli ultimi tre anni. Che non a caso si svolge negli anni settanta. Come il colore delle poltroncine e delle tende del cinema. Come la categoria del barista nel servire il caffè. Dunque questi luoghi esistono ancora! Esistono ancora cinema che operano un’intelligente cernita delle pellicole che andranno a proiettare, selezionando con cura i migliori titoli in commercio. Esiste ancora, e lo scrivo con un dolce sorriso tra le labbra, quella Milano che tanto amo, ricca di valori e di eleganza. E allora, finite di leggere queste righe, correte a vederli entrambi. Il cinema President e Frost Nixon. Valgono entrambi il prezzo del biglietto.

Tutte le edizioni precedenti si trovano a questo link

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Grande novità de il Pamphlet, oggi s’inaugura una nuova rubrica quindicinale dedicata a Milano e curata da una vecchia conoscenza della rete (e non solo):  MDJ+, già  cantante, commentatore sportivo e scrittore con 3 titoli pubblicati all’attivo:  Beograd BBoyz (2000 – Castelvecchi ed.), Spregiudicati ed EX (2004 – 2005 – Arcipelago edizioni), d’ ora in avanti vestirà i panni del reporter metropolitano per raccontare la sua Milano e la gente che ci vive.

FINAZZER FLORY ROCK ON

Apriamo la nostra cara e nuova rubrica con un sorridente plauso nei confronti di Massimiliano Finazzer Flory, il nuovo assessore alla cultura del comune di Milano.Penso che Milano abbia, dopo svariate stagioni, finalmente un assessore alla cultura degno del titolo che porta. Parliamo ovviamente liberi da quella che può essere la bandiera politica che quest’ultimo porta (io stesso sinceramente ignoro la sua appartenenza a chissà quale coalizione), premiamo i fatti.
Occhi di ghiaccio (così è stato definito dal sito del corriere ) è da poco rappresentante alla cultura milanese a palazzo Marino, ma già, in poco tempo, è riuscito a sottolineare la sua propensione e la sua voglia di lottare per il riconoscimento dell’alto valore culturale della nostra cara Capitale Morale.
Il 2009 festeggia il secolo del movimento futurista, fenomeno di risonanza europea nato a Milano, e la città sta festeggiando con mostre ed eventi inaspettati il centenario di questo straordinario modo di intendere la cultura.
In occasione della “rissa futurista” organizzata per la presentazione della mostra a Palazzo Reale, il nostro ha difeso a spada tratta gli attori che, infastiditi dalla polizia municipale, si esibivano in galleria Vittorio Emanuele (Qui la notizia). Dunque era in strada, tra la gente, a difendere la cultura. E ciò, per un amante dei generali che combattono in prima linea come il sottoscritto, è già di per sè una medaglia da appendere al paltò.
Questo piccolo antipasto ci rende sicuri di un fatto certo: il nostro caro assessore crede davvero nella maglia con la quale gioca questo arduo campionato. E ci crede con passione. Ma le affermazioni che mi portano a organizzare una piccola hola di benvenuto nei suoi confronti riguardano i fatti che lo legano alle  ultime esternazioni riguardo a Milano.
In occasione dell’apertura della settimana della moda, Finazzer Flory ha affermato in poche parole che il mondo del quadrilatero non sta aiutando davvero la città nel suo difficile cammino ma, anzi, in alcuni casi, ne prende il meglio senza donare nessun contraccambio.
E, signori, non siamo tutti d’accordo col fatto che ultimamente è solo per la moda che Milano viene citata? Quando invece, nel sottosuolo dell’afasia di cronaca, ci sono cento e cento realtà che tutti i giorni combattono con lo spirito della Milano che lavora che andrebbero sottolineate e, soprattutto, citate e premiate?
In fondo Milano è stata fatta grande dai piccoli. dagli sforzi dei castagnari, operai, immigrati e grandi lavoratori.
Da giornalisti dimenticati, dai tramvieri coraggiosi, da poeti non riconosciuti, da pittori che ancora tracciano su tele di neve le linee dei sogni.
E dunque, con tutto il rispetto e la stima per i grandi imprenditori di linee tessili e tagli innovativi, sono felice di avere, in città, un assessore alla cultura che non si spegne al canto delle chimere ma che invece continua il lungo cammino della città con semplicità e purezza.

MDJ+

Di seguito l’intervista realizzata da c6.tv

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