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Posts Tagged ‘Senso Civico’

Oggi (l’ho scritto ieri, quindi il 25.02) ricorre un anniversario, non certo di nascita, ne tantomeno di morte, ma semplicemente di una lettera scritta 34 anni fa da uno dei protagonisti, suo malgrado, di una delle pagine più torbide della storia nazionale. Molti di voi l’avranno già letta , tuttavia è giusto soffermarsi ancora una volta a guardarla per ricordarsi del valore del “Senso Civico” (con la maiuscola) troppe volte calpestato in nome del profitto. Come forse qualcuno avrà già capito, sto parlando della lettera scritta da Giorgio Ambrosoli alla moglie Anna il 25.02.1975, prima però è giusto cercare di riassumere in poche righe le vicende che hanno portato questo tranquillo avvocato milanese  ha dare la vita  al servizio dello Stato (sempre con la maiuscola).

Michele Sindona (www.misteriditalia.it)

Michele Sindona (www.misteriditalia.it)

MICHELE SINDONA – per parlare di Ambrosoli non si può non parlare di Michele Sindona, come per raccontare la morte di Sherlock Holmes non si può non dire chi era il dott. Moriarty. Sindona era un banchiere siciliano venuto alla ribalta per i successi delle sue operazioni finanziarie degli anni 60-70, aveva fondato diverse banche e finanziarie tra le quali,le più importanti erano, in Italia, la Banca Privata Finanziaria e la Franklin Bank negli Stati Uniti. Tuttavia gli eccezionali risultati di Sindona nascondevano operazioni poco limpide che coinvolgevano diversi personaggi, dalla mafia siciliana ai cardinali dello IOR (la banca vaticana), passando per il Banco Ambrosiano di Roberto Calvi e la loggia massonica P2, cui il banchiere era affiliato.

LA STORIA CONTINUA – Fin dal 1971 Sindona era stato oggetto di controlli e indagini che portarono, nonostante le sue pressioni politiche, a scoprire una delle più clamorose bancarotte della storia che coinvolse, seppur in tempi diversi, tutte le sue banche , comprese quelle d’oltreoceano. Per sfuggire alla giustizia Sindona arrivò persino a simulare il proprio sequestro, facendosi anche sparare in una gamba da un medico legato alla mafia italo-americana per rendere più credibile la sua storia. Le sue attività furono quindi commissariate per essere poi liquidate.

avv. Giorgio Ambrosoli

avv. Giorgio Ambrosoli

GIORGIO AMBROSOLI – Ed arriviamo così all’ avv. Ambrosoli, professionista esperto di questioni tributarie, che aveva già fatto parte del pool di liquidatori di un’altra piccola finanziaria fallita poco prima. ma, al contrario della precedente esperienza,  questa volta fu nominato commisario liquidatore unico, col compito di far luce su tutte le attività della Banca Privata Finanziaria. Siamo nel 1974 e da qui Ambrosoli inizia a ricevere tentativi di corruzione, prima, e minacce, in seguito, col fine di nascondere certe operazioni di Sindona ed alleggerire con perizie favorevoli la sua posizione nei processi.

In questo contesto vengono scritte queste righe alla moglie Anna :

Anna carissima, è il 25.2.1975 e sono pronto per il deposito dello stato passivo della B.P.I. (Banca Privata Italiana n.d. r.) atto che ovviamente non soddisfarà molti e che è costato una bella fatica.

Non ho timori per me perché non vedo possibili altro che pressioni per farmi sostituire, ma è certo che faccende alla Verzotto e il fatto stesso di dover trattare con gente dì ogni colore e risma non tranquillizza affatto. E’ indubbio che, in ogni caso, pagherò a molto caro prezzo l’incarico: lo sapevo prima di accettarlo e quindi non mi lamento affatto perché per me è stata un’occasione unica di fare qualcosa per il paese.

Ricordi i giorni dell’Umi (Unione Monarchica Italiana n.d.r.) , le speranze mai realizzate di far politica per il paese e non per i partiti: ebbene, a quarant’anni, di colpo, ho fatto politica e in nome dello Stato e non per un partito. Con l’incarico, ho avuto in mano un potere enorme e discrezionale al massimo ed ho sempre operato – ne ho la piena coscienza – solo nell’interesse del paese, creandomi ovviamente solo nemici perché tutti quelli che hanno per mio merito avuto quanto loro spettava non sono certo riconoscenti perché credono di aver avuto solo quello che a loro spettava: ed hanno ragione, anche se, non fossi stato io, avrebbero recuperato i loro averi parecchi mesi dopo.

I nemici comunque non aiutano, e cercheranno in ogni modo di farmi scivolare su qualche fesseria, e purtroppo, quando devi firmare centinaia di lettere al giorno, puoi anche firmare fesserie. Qualunque cosa succeda, comunque, tu sai che cosa devi fare e sono certo saprai fare benissimo. Dovrai tu allevare i ragazzi e crescerli nel rispetto di quei valori nei quali noi abbiamo creduto [… ] Abbiano coscienza dei loro doveri verso se stessi, verso la famiglia nel senso trascendente che io ho, verso il paese, si chiami Italia o si chiami Europa.

Riuscirai benissimo, ne sono certo, perché sei molto brava e perché i ragazzi sono uno meglio dell’altro [… ]

Sarà per te una vita dura, ma sei una ragazza talmente brava che te la caverai sempre e farai come sempre il tuo dovere costi quello che costi.[…]

Quattro anni dopo, la sera dell’ 11 luglio 1979 Giorgio Ambrosoli venne avvicinato da William J. Aricò, sicario italo-americano, che dopo essersi scusato, lo uccise a colpi di pistola. Per quest’omicidio, e per il fallimento della BPI, Michele Sindona verrà condannato all’ergastolo, due giorni dopo sarà trovato morto in una cella d’isolamento a causa di un caffè avvelenato, ma questa è un’altra storia (come direbbe Lucarelli).

Per approfondire: Blu Notte – Il caso Michele Sindona

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